In questi giorni si tiene a Venezia, sull’isola di San Giorgio Maggiore, nel centro espositivo “Le sale del Convitto” una mostra dedicata all’arte del tappeto, chiamata Penelope’s Labour.
Questa è un’esposizione di arazzi e tappeti antichi e contemporanei curata da Adam Lowe e Jerry Brotton, prodotta e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini con l’atelier Factum Arte di Madrid.
Intento della mostra è quello di unire il grande interesse di Vittorio Cini per l’arazzo con l’arte contemporanea e con la rinnovata abilità degli artisti di utilizzare questo mezzo per raccontare le storie della realtà in cui viviamo.
Da sempre infatti la tessitura ha saputo creare un linguaggio proprio e unico che integra colore e materiale in un modo del tutto particolare capace persino di superare la pittura. Nel corso dei secoli però il suo potere visivo si è affievolito a causa della riproduzione delle immagini sui libri e della cattiva conservazione che ha lasciato a molti degli arazzi superstiti solo una pallida ombra della loro originale aurea scintillante.
Negli ultimi anni però, grazie allo sviluppo della tecnologia digitale molti artisti sono tornati a occuparsi di arazzi come mezzo per esprimere la loro arte.
La mostra affianca quindi ad artisti contemporanei arazzi fiamminghi del XV secolo e splendidi tappeti persiani. Infatti le esposizioni spaziano da arazzi del tardo Quattrocento raffiguranti l’assedio e la distruzione di Gerusalemme, a tessuti di Azra Aksamija riguardanti la pulizia etnica in Bosnia Erzegovina, a una vasta allegoria della vita contemporanea presentata da Grayson Perry, fino ai fiori del mondo naturale manipolati da Mark Quinn.
Questa giustapposizione di antico e moderno permette da un lato di dare un look fresco a reperti antichi e dall’altro di conferire un generale sapore antico a tutta la mostra, allestita con animo poetico.
Oltre agli artisti già citati la mostra presenterà opere anche di Lara Baladi, Alighiero Boetti, Manuel Franquelo, Carlos Garaicoa, Craigie Horsfield, Simon Peers e Nicholas Godley.
La mostra è aperta dal 4 Giugno al 18 Settembre presso la Fondazione Giorgio Cini, dalle ore 10.30 alle ore 18.30. giorno di chiusura è il martedì e l’ingresso è libero.
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